Nessun rischio di fuga dall'Italia !
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Nessun rischio di fuga dall'Italia !
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/economia/2013/9-gennaio-2013/ryanair-resta-paghera-tasseo-leary-ci-costeranno-2-milioni-2113470338619.shtml
9 gennaio 2013
BARI - «Se è stata fatta una nuova legge, la rispetteremo». Così Michael O'Leary, amministratore delegato di Ryanair, commenta il comma 1 dell'articolo 38 del decreto Crescita 2.0 del governo Monti che dal 2013 obbliga anche Ryanair a pagare tasse e contributi come le altre imprese in Italia. Sottolineando che, alla fine, la tassazione per i nuovi assunti «non costerà alle casse della compagnia irlandese più di 2 milioni di euro». Quindi, nessun rischio di fuga dall'Italia.
In Italia la concorrenza fa polemica: prima Meridiana, poi Alitalia hanno di recente tagliato alcuni collegamenti da e per la Puglia anche a causa della «concorrenza sleale» di Ryanair che usufruisce di contributi pubblici: per la sola Puglia circa 12 milioni di euro all'anno, circa 300 a livello nazionale. «Siamo sempre attaccati dai competitor che continuano a perdere soldi e temono la nostra concorrenza. Noi sviluppiamo tanto traffico perché abbiamo costi competitivi e tariffe basse. E così facciamo anche crescere gli aeroporti che ci ospitano. Nessuno vieta alle altre compagnie di siglare accordi simili ai nostri».
Per il 2013 l'accordo con la Puglia è garantito («nonostante la crisi prevediamo di raggiungere da Bari e Brindisi 2,7 milioni di passeggeri», in linea con i circa di 2,8 del 2012) ma sul futuro O'Leary non si sbilancia. Anche perché la Puglia ha in conto di privatizzare gli aeroporti: potrebbe quindi cambiare l'interlocutore: «Per noi sarebbe più facile parlare con dei privati - conclude O'Leary - perché questi possono investire anche nella crescita degli aeroporti».
9 gennaio 2013
BARI - «Se è stata fatta una nuova legge, la rispetteremo». Così Michael O'Leary, amministratore delegato di Ryanair, commenta il comma 1 dell'articolo 38 del decreto Crescita 2.0 del governo Monti che dal 2013 obbliga anche Ryanair a pagare tasse e contributi come le altre imprese in Italia. Sottolineando che, alla fine, la tassazione per i nuovi assunti «non costerà alle casse della compagnia irlandese più di 2 milioni di euro». Quindi, nessun rischio di fuga dall'Italia.
In Italia la concorrenza fa polemica: prima Meridiana, poi Alitalia hanno di recente tagliato alcuni collegamenti da e per la Puglia anche a causa della «concorrenza sleale» di Ryanair che usufruisce di contributi pubblici: per la sola Puglia circa 12 milioni di euro all'anno, circa 300 a livello nazionale. «Siamo sempre attaccati dai competitor che continuano a perdere soldi e temono la nostra concorrenza. Noi sviluppiamo tanto traffico perché abbiamo costi competitivi e tariffe basse. E così facciamo anche crescere gli aeroporti che ci ospitano. Nessuno vieta alle altre compagnie di siglare accordi simili ai nostri».
Per il 2013 l'accordo con la Puglia è garantito («nonostante la crisi prevediamo di raggiungere da Bari e Brindisi 2,7 milioni di passeggeri», in linea con i circa di 2,8 del 2012) ma sul futuro O'Leary non si sbilancia. Anche perché la Puglia ha in conto di privatizzare gli aeroporti: potrebbe quindi cambiare l'interlocutore: «Per noi sarebbe più facile parlare con dei privati - conclude O'Leary - perché questi possono investire anche nella crescita degli aeroporti».
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